Uno psicoterapeuta GTK sul tetto del mondo
Che ci fa uno psicoterapeuta della Gestalt in Nepal? Innanzitutto ci va ad ascoltare e a dialogare con chi lo ha invitato nel paese. Perché questo è l'unico modo per prendere contatto con uno sfondo diverso da quello in cui siamo abituati ad operare quotidianamente e rendere fecondo l'incontro. Ed è anche un possibile antidoto a forme sottili di colonialismo culturale, magari piene di buone intenzioni, di cui spesso non ci rendiamo conto, quando operiamo in paesi che non sono i nostri di origine. Venendo poi al concreto, sto partendo come formatore in psicoterapia della Gestalt (rappresentando il mio Istituto Gestalt Therapy Kairòs - Ragusa, Roma e Venezia) parte di un progetto che dal 2011 fornisce formazione in psicoterapia della Gestalt a studenti nepalesi di diversa estrazione culturale (assistenti sociali, educatori, psicologi, insegnanti, ecc.) che, dopo aver esplorato i vari approcci teorici e clinici in psicoterapia, hanno deciso che la Terapia della Gestalt faceva al caso loro. Che vuol dire che in quanto nepalesi riconoscevano della assonanze tra la loro cultura di provenienza e la Gestalt therapy.
Nel maggio 2011, Multidimens, un istituto di Gestalt che aveva operato per 35 anni in Belgio e Olanda, fu contattato da Shambar Thapa, un locale attivista, con la richiesta di sostegno per aprire un istituto di formazione in Gestalt Therapy a Kathmandu, Nepal. Occorre sapere che in Nepal non esiste alcun presidio per la salute mentale e che le persone che soffrono di tali problemi sono praticamente emarginate e, a volte, detenute in casa. I trainer e psicoterapeuti Greet Cassiers (Belgio), Ernst Knijff (Belgio) e Frans Meulmesteer (Olanda) si resero disponibili a fornire la loro lunga esperienza clinica e formativa, dandole la forma di un corso quadriennale di psicoterapia della Gestalt, secondo gli standard richiesti dall'EAGT - European Association for Gestalt Therapy.
I tre formatori si recarono quindi in Nepal per tre settimane nel 2011 con l'obiettivo di conoscere la situazione generale del paese, fornire un seminario introduttivo sulla Gestalt therapy alle persone interessate, esplorare le motivazioni e competenze dei futuri possibili allievi. Il risultato di questo e altro lavoro, fu l'inizio del programma di formazione che iniziò nel 2012 con 20 allievi, e che continua ancora oggi, con l'obiettivo di formare anche i futuri didatti locali che potranno poi sostenere la formazione ai loro connazionali interessati.
Nel 2016, durante una assemblea dell'EAGT in Sicilia, ho conosciuto i tre formatori, che stavano cercando nuovi professionisti interessati al progetto, e vi ho volentieri aderito.
La Terapia della Gestalt è terapia del contatto, e in questo caso sarà interessante comprendere come i concetti di base della Gestalt possano essere messi in discussione nel contatto con una cultura diversa, esplorandone così ulteriori possibilità e limiti.
Il progetto ha comportato anche, all'indomani del terribile terremoto che ha colpito il Nepal pochi anni fa, la creazione di una associazione che raccoglie fondi per la ricostruzione, per progetti educativi e formativi, che si chiama "Just Solidarity" e che potete contattare su Twitter a @GestaltinNepal
Per chiunque volesse avere maggiori informazioni sui progetti, collegatevi al sito www.gestaltinnepal.com